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Che differenza c’è fra fader e gain?

Salve a tutti colleghi. Vi sarà certamente capitato di utilizzare dei registratori che hanno un solo controllo di guadagno del vostro segnale in ingresso (solitamente tramite un knob rotativo) ed altri che invece ne permettono due (spesso due knob rotativi o un classico fader). Questo, in passato, distingueva i registratori puri (con un solo controllo) dai registratori/mixer (che ne possiedono due).

Oggi la maggioranza dei prodotti ha anche funzioni di mixer, ma capiamo meglio la distinzione.

recorder gain mixer

Nella nostra catena di controllo del livello di acquisizione, che parte dal microfono per giungere al nostro hard disk o scheda di memoria che sia, possiamo trovare più di un livello di quello che indistintamente chiamiamo “volume”, come nel caso dei sistemi audio.

Noi oggi parleremo del caso più semplice ovvero una catena minimale con un microfono connesso mediante cavo al nostro registratore.

Fader e gain

Il gain

Se il registratore prevede i due controlli di “volume” allora il primo di questi sarà il trim del gain.

Questo knob controlla l’apporto al registratore di un componente elettronico chiamato “amplificatore operazionale”.

input recording gain

Quando il nostro microfono trasduce (cioè trasforma) il suono esterno in un valore elettrico, il valore stesso della tensione prodotta e trasmessa lungo il cavo è di per se abbastanza basso, nell’ordine di pochi milli volt.

Affinché questo valore venga portato a livelli più adatti ad una corretta registrazione, deve necessariamente passare per il nostro amplificatore, che è controllato dal knob del gain.

Il corretto apporto di questo componente è fondamentale per la qualità del nostro suono.

Tramite esso si cerca quello che in gergo si definisce “soft spot”, ovvero il corretto aumento del nostro segnale in ingresso senza introduzione di eccessivo rumore, al fine di ottenere un giusto rapporto segnale/rumore.

Ogni componente elettronico infatti, per sua stessa natura, introduce nel suo utilizzo un rumore di fondo – in parte dovuto allo stesso movimento di elettroni presenti nel componente – che si somma a quello naturalmente introdotto dalla circuitazione di tutte le nostre apparecchiature. Pensare, quindi, di alzare solo il gain per produrre più suono, può in effetti portare a degradarlo per l’eccessiva introduzione di rumore del componente stesso!

Ovviamente la qualità e il costo del registratore e dei suoi componenti fa una grossa differenza nel quantitativo di rumore introdotto.

Il fader

Una volta quindi settato correttamente il nostro gain a cosa serve il controllo dal fade?

fader output

Un registratore/mixer è una macchina che ha fra le sue funzioni anche quella di inviare ad una o più uscite fisiche un mix delle tracce da noi registrate. Il fader quindi ci permette di creare dei pre-mix delle nostre tracce da inviare a queste uscite. Ma non solo. Molti registratori permettono la funzione di registrazione pre o post-fader. Impostando la nostra funzione in pre registreremo la nostra traccia tenendo conto sia dell’apporto del gain che di quello del fader; mentre impostandola in post ciò che ci ritroveremo sull’hard disk sarà il solo segnale processato dal gain.

Il fader quindi funge da dosatore del segnale processato dal preamplificatore senza introdurre per esso un ulteriore processo di degradazione del segnale. Infatti impostando il fader sullo 0 stiamo utilizzando esattamente il solo segnale processato dal gain.

Quindi se abbiamo un registratore impostato per registrare pre-fader possiamo usare quest’ultimo per controllare di fino il livello del segnale da noi registrato senza modificare l’apporto del gain e senza muoverci dal nostro “soft spot”.

Alla prossima per parlare di formati dei file broadcast wave. Stay tuned!

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Simone Costantino AITS

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